Note Critiche
L’evocazione ancestrale del mito
Dal saggio di Claudio Strinati
…L’opera di Umberto Crispino assume una unitarietà e un significato ben circoscrivibili. Ciò che soprattutto colpisce a un primo approccio è il suo coinvolgimento, stilistico ed emotivo con un mondo antichissimo, soprattutto quello etrusco.
…Crispino è un valido esempio del superamento nel concreto del lavoro realizzato di una simile dialettica. Egli appare, infatti, come un uomo antico che estrae dal flusso del tempo immagini emblematiche ed eterne che sotto le sue mani riemergono come destandosi da un sonno secolare rientrando nel circuito della vita moderna e delle conseguenti esigenze della modernità.
Il racconto su Umberto può solo iniziare con un silenzio, il silenzio delle sue opere, da cui traspaiono storie che pur senza parole giungono al cuore, è così che Umberto dialogava, riuscendo ad animare ora un algido marmo, ora un bronzo superbo e che dire poi della misera creta trasformata in sontuosa materia, a cui affidava, una storia talora umana, talora di fiaba a cui l’uomo ha sempre partecipato. Ora spazio alle tue opere e un grazie, UmbertoJoana Trifoni